Le allergie alimentari sono quelle reazioni del sistema immunitario che si vengono a scatenare a causa di un alimento o di un componente di quest’ultimo che viene identificato come pericoloso dal nostro organismo che prontamente risponde per difenderci.
Vediamo nel dettaglio cause, sintomi e rimedi delle allergie alimentari mentre, vi rimando ad un post blog precedente per avere chiare quali siano le differenze tra allergie e intolleranze alimentari.
Cosa sono le allergie alimentari
Le allergie alimentari sono delle reazioni immunitarie “IgE mediate” questo è il nome degli anticorpi che entrano in gioco le immunoglobuline E (IgE).
Ad innescare la reazione è il contatto, ingestione o inalazione di sostanze che possono essere di varia natura e che prendono genericamente il nome di allergeni.
La prima esposizione all’allergene determina una sensibilizzazione dell’organismo che produce le specifiche immunoglobuline(IgE), senza la comparsa di sintomi.
A partire dal secondo contatto, si innescano reazioni a cascata in cui intervengono altri componenti del sistema immunitario, quali i:
- mastociti (a livello tissutale e nello specifico i mastociti si trovano sotto la superficie cutanea e nelle membrane che rivestono il naso, l’apparato respiratorio, gli occhi e l’intestino;
- i basofili (a livello ematico).
Le IgE, attivate dal legame con l’antigene, vanno a scatenare la risposta allergica legandosi a queste cellule. La degranulazione dei mastociti provoca la liberazione di istamina, leucotrieni e prostaglandine: tali mediatori chimici, agendo su diversi organi e tessuti, provocano l’insorgenza dei sintomi che caratterizzano le risposte allergiche.
Quali sono le più comuni?
Anche se le allergie alimentari possono manifestarsi con qualsiasi alimento o componente alimentare, tra i più comuni vi sono:
- latte vaccino
- uova
- arachidi
- crostacei
- frutta secca
- soia.
Sintomi delle allergie alimentari
In Italia sono milioni le persone che soffrono di allergie alimentari che si manifestano con diversi sintomi, di diversa intensità e gravità, che possono essere anche reazioni molto violente e giungere fino allo shock anafilattico.
Data la localizzazione di mastociti e basofili, si comprende bene che i sintomi possono colpire su più apparati.
Tra i sintomi più comuni:
- formicolio o prurito alla bocca
- orticaria e prurito
- gonfiore a labbra, viso, lingua, gola o altre parti del corpo
- difficoltà respiratorie
- dolori addominali, diarrea, nausea o vomito
- vertigini e senso di stordimento
- nei casi più gravi, anafilassi (perdita di conoscenza, ipotensione) e in casi molto rari il decesso.
Tutto questo è sempre mediato dall’istamina che quando viene liberata dai mastociti produce dilatazione e aumento della permeabilità dei capillari; una sua messa in circolo abnorme diviene causa di manifestazioni allergiche, dall’aumento di secrezione gastrica, salivare e lacrimale alla contrazione della muscolatura liscia fino allo shock anafilattico.
I farmaci di elezione sono gli antistaminici.
Sintomi nei bambini
L’allergia alimentare colpisce il 3-7% dei bambini anche se, nella maggior parte dei casi, viene superata con l’età scolare. Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita.
Mentre l’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario (ad esempio l’intolleranza al lattosio è dovuta ad una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte), l’allergia scatena la reazione immunitaria vera e propria in cui l’organismo del bambino produce anticorpi contro l’allergene per eliminarlo dal corpo.
In questo caso assistiamo ad una “reazione immediata e localizzata“.
Ci sono alcune reazioni allergiche che di contro impiegano varie ore o addirittura giorni a manifestarsi dopo l’esposizione ad una proteina estranea definendo quella che viene chiamata “reazioni di ipersensibilità ritardata“.
Quali sono i sintomi?
- Respiratori: naso che cola o congestione nasale, starnuti, asma (difficoltà a respirare), tosse, respiro affannoso-sibilante.
- Cutanei: gonfiore di labbra, bocca, lingua, faccia e/o gola (angioedema), orticaria, eruzioni cutanee o rossori, prurito, eczema.
- Gastrointestinali: crampi addominali, diarrea, nausea, vomito, coliche.
- Sistemici: shock anafilattico (grave shock generalizzato). Caso fortunatamente raro.
Come capire se è intolleranza o allergia?
L’intolleranza alimentare non coinvolge il sistema immunitario per questo si manifesta più lentamente nel tempo in conseguenza dell’accumulo degli alimenti incriminati.
Affaticamento, mal di testa, flatulenza, difficoltà digestive, riniti, dermatiti e chi più ne ha più ne metta sono i sintomi che si manifestano in conseguenza di una non ben definita intolleranza innescata dall’accumulo di sostanze o elementi che il nostro organismo non tollera e non smaltisce.
Individuando ed eliminando la sostanza incriminata lentamente si ripristinerà uno stato di benessere. In alcuni casi si potrà reinserire nel tempo ed evitando gli eccessi non avere più sintomi d’accumulo.
L’allergia alimentare invece si manifesta in maniera più veloce, spesso in pochi minuti dall’ingestione del cibo o sostanza a cui si è allergici. Alcune volte queste reazioni sono abnormi e richiedono immediato intervento farmacologico (antistaminici).
Cause delle allergie alimentari
La causa delle allergie alimentari si può visualizzare come un “bug di sistema”, nello specifico del sistema immunitario.
Una sostanza che normalmente non è pericolosa ed è tranquillamente usata nella vita comune (l’olio di arachidi ad esempio) viene catalogata come potenzialmente pericolosa dal nostro organismo, mettendolo in allarme ed innescando rapidamente i sistemi di difesa per proteggerlo.
La reazione allergica di cui parlavamo nei paragrafi precedenti ha inizio.
Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio per le allergie alimentari troviamo:
- Ereditarietà: l’atopia è un’ipersensibilità agli allergeni presenti nell’ambiente circostante di origine genetica e di fatto una predisposizione a sviluppare un allergia. Si parla però di familiarità e non di ereditarietà. Infatti l’allergia che sia alimentare o respiratoria o da contatto avrà una probabilità maggiore di manifestarsi nel figlio di un soggetto allergico ma tuttavia con un grado di diversa intensità e anche verso allergeni diversi.
- Esposizione all’antigene ridotta: le cause sono legate ad un eccessivo livello di igiene che tende a “disabituare” il nostro sistema immunitario che, non sufficientemente stimolato, reagisce a sostanze di uso comune non valutandole tollerabili ma pericolose.
Come diagnosticare un’allergia agli alimenti?
L’allergia alimentare è un’esagerata risposta immunitaria alle componenti della dieta, solitamente le proteine. La loro diagnosi si basa sull’anamnesi e talvolta su test per le IgE sieriche allergene-specifiche, test cutanei e/o diete di eliminazione.
Il trattamento consiste nell’eliminare il cibo che innesca la reazione allergica e talvolta con cromoglicato per via orale.
Test cutanei
Il prick test è un esame allergometrico di primo livello che consente di formulare una diagnosi di allergia, che sia respiratoria o alimentare, a una o a più sostanze.
Questo test cutaneo controlla la reazione allergica a diversi tipi di sostanze: alimenti, veleno di insetti, lattice, polvere e acari, polline, peli di animali.
Al paziente vengono applicate modeste quantità dell’allergene della sostanza sospettata di provocare la reazione. sull’avambraccio interno, favorendone la penetrazione nella pelle con graffi leggeri quasi impercettibili con una lancetta monouso.
Se in corrispondenza dell’applicazione si verifica un’eruzione cutanea, sotto forma di rash, pomfi o chiazze rosse, il paziente è molto probabilmente positivo a quel tipo di allergene.
Prima di formulare una diagnosi va però valutata la possibilità di “falsi positivi” e la diagnosi differenziale con altre patologie scatenanti anch’esse reazioni simili.
In caso di allergia alimentare, invece, il prick test viene eseguito su quei pazienti che, dopo l’assunzione di uno specifico alimento, sviluppano sintomi come prurito, orticaria, arrossamento, gonfiore al cavo orale e/o alle labbra, angioedema, asma, oculorinite, disturbi gastrointestinali, shock anafilattico.
La diagnosi permette anche di pianificare degli interventi terapeutici per tentare di desensibilizzare il paziente nei confronti degli allergeni e di prescrivere farmaci appropriati per il controllo dei sintomi.
Esami del sangue
L’esame del sangue è rivolto alla ricerca della specifica Immunoglobulina E verso l’alimento scatenante l’allergia. Dal RAST test ai nuovissimi metodi di ricerca immunologica altamente specifici, sono molte le analisi del sangue che consentono di giungere alla diagnosi.
Dieta di eliminazione
La prima cosa da attuare è quella di allontanare il cibo che ha causato la risposta immunitaria e quindi la reazione allergica.
Nel caso di allergia l’esclusione dalla dieta è irreversibile. Diversamente, nel caso delle intolleranze, dove dopo un periodo di disintossicazione dovuta all’accumulo della sostanza incriminata, si può provare con un graduale reinserimento della stessa nella dieta.
Altri test diagnostici
Altro test cutaneo è il patch test effettuato mettendo a contatto con la pelle una piccola quantità di uno o più allergeni allo scopo di verificare eventuali reazioni cutanee in seguito al contatto con la sostanza.
Molto simili i prick by prick effettuati con estratti alimentari del commercio, ma in questo caso per effettuarli viene utilizzato l’alimento fresco. Il test viene utilizzato principalmente per alimenti vegetali come frutta e verdura.
Tra i test di terzo livello abbiamo altre tipologie di test sul sangue come (Isac test) che non utilizzano un estratto allergenico derivato da un alimento in toto, ma solo una parte purificata o ricombinante. Questo tipo di diagnostica molecolare ha il vantaggio di rendere la diagnostica più accurata e permette di verificare la reattività del paziente a singole componenti allergeniche.
La dieta di eliminazione prevede di rinunciare completamente agli alimenti sospettati di causare il disturbo, e di reintrodurli uno per volta dopo un certo periodo per verificare l’insorgere della reazione allergica.
Il test di provocazione, invece, prevede la somministrazione dell’allergene in ambiente controllato e con personale pronto all’intervento in caso di emergenza.
Rimedi e trattamenti per le allergie alimentari
I rimedi per le allergie alimentari sono farmacologici. L’uso di antistaminici e cortisonici serve per alleviare i sintomi e contenere la sintomatologia allergica.
Da assumere sempre previo colloquio col medico e/o farmacista.
Terapia farmacologica
Gli antistaminici sono quella categoria di farmaci che bloccano l’azione dell’istamina circolante che aumenta proprio quando un allergene scatena la reazione allergica. L’istamina è causa di tutti i sintomi legati ad una allergia che siano topici o sistemici.
Per questo l’antistaminico esiste anche in formulazioni farmaceutiche specifiche: collirio, pomata oftalmica, pomata dermatologica, spray nasali. Fino alle formulazioni sistemiche orali o per aerosol per le quali si necessita di prescrizione medica, così come si necessità per l’associazione alla terapia antistaminica di quella cortisonica.
Decidere se e quando associare un cortisonico è appannaggio solo del clinico.
Rimedi naturali
Se la natura offre diversi rimedi per lenire la sintomatologia allergica stagionale fatta di riniti, occhi lacrimosi, tossi e via discorrendo, diverso è il discorso sulle possibilità che i rimedi naturali hanno nel campo delle allergie alimentari.
L’allergia alimentare, una volta individuata, non si può “prevenire”. Unico modo è evitare per sempre di introdurre quell’alimento e portare sempre con sé dei farmaci di emergenza per intervenire tempestivamente in caso di ingestione accidentale.
Prevenzione
Prevenire le allergie alimentari è possibile solo aumentando la consapevolezza di ciò che mangiamo e beviamo.
Alimentazione consapevole
Conoscere molto bene la composizione di un alimento e sapersi informare su cosa ci sia dentro gli alimenti composti da più di un ingrediente è molto importante.
Comunicare sempre le proprie allergie alimentari quando ci si reca al ristorante, o comunque a mangiare fuori casa, è molto saggio.
Etichettatura degli alimenti
Leggere bene le etichette dei generi alimentari è altrettanto importante come saper leggere quelle dei cosmetici. In entrambi i casi si aumenta la consapevolezza di cosa si stia acquistando, il valore del prodotto, il suo impatto ambientale e la sua sostenibilità.
Nel caso di allergie è un dovere da parte nostra leggere l’etichetta per accertarsi di poter consumare un prodotto con serenità senza poi dover correre al pronto soccorso.
Ambiente privo di allergeni
Un ambiente privo di allergeni non sempre è la scelta più giusta da perseguire. Il nostro sistema immunitario ha bisogno per svilupparsi forte e sano di essere anche sollecitato.
Un eccessiva igiene porta esattamente al contrario, causando una scarsa capacità reattiva del nostro organismo di fronte ad un corpo estraneo.
Si rischia che tutto venga letto dal nostro corpo come potenzialmente pericoloso e sufficientemente dannoso da innescare la reazione di difesa.
Il farmacista può aiutarti con la tua allergia da cibo?
La farmacia da anni si è trasformata in “farmacia dei servizi” e questo consente a molti clienti di poter trovare a pochi passi da casa loro un primo posto dove fare screening e capire come muoversi in quello che è il panorama molto complesso delle allergie.
Chiedete sempre al farmacista che vi saprà delucidare circa le importanti differenze tra allergie alimentari e intolleranze alimentari che non devono essere confuse e che richiedono un approccio e una gestione completamente diversa.
Al prossimo articolo,
Dott.ssa Marta Rovere
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