Il colpo di calore nei bambini è una condizione molto pericolosa, che non va sottovalutata. Il caldo e l’afa di questa stagione estiva con temperature sempre sopra la media mettono a rischio soprattutto i bambini e gli anziani a rimanerne vittime. Non è possibile risolvere tale condizione con il fai-da-te, è necessario un intervento tempestivo, possibilmente del personale medico o para-medico.
Cosa sono i colpi di calore?
Il colpo di calore, anche chiamato ipertermia, è una condizione patologica caratterizzata da un rapido aumento della temperatura corporea che può raggiungere i 40°C. Non va confuso con il colpo di sole (anche detto insolazione).
Si manifesta in condizioni ambientali particolari caratterizzate da:
- temperatura elevata
- tasso di umidità elevato
- scarsa ventilazione.
A seguito di un’esposizione prolungata a tali fattori può accadere che i meccanismi di termoregolazione del corpo si alterino, impedendo la normale dispersione del calore, che avviene tramite sudorazione e vasodilatazione cutanea, e causando l’innalzamento della temperatura interna corporea.
Stiamo parlando di una condizione patologica molto grave.
Perché i bambini sono ad alto rischio?
Tutti possono incorrere nel colpo di calore ma gli anziani sopra i 65 anni ed i bambini sono soggetti più a rischio. Questo perché hanno un sistema di regolazione della temperatura meno reattivo alle variazioni nelle situazioni di emergenza.
Quali sono i sintomi del colpo di calore nei bambini?
La caratteristica fondamentale è l’aumento della temperatura corporea cui possono essere associati diversi sintomi, tra i quali:
- sensazione di debolezza e confusione
- vertigini
- arrossamento cutaneo
- crampi
- cefalea
- nausea o vomito
- accelerazione della respirazione e del battito cardiaco
- perdita di coscienza, nei casi più gravi.
Quanto dura la febbre?
Questa è una domanda molto frequente e che offre lo spunto per chiarire le differenze sostanziali tra un esaurimento da calore e il colpo di calore.
L’esaurimento da calore è una sindrome clinica non pericolosa per la vita caratterizzata da astenia, malessere, nausea, sincope e altri sintomi aspecifici causati dall’esposizione al calore. La termoregolazione e la funzione del sistema nervoso centrale non sono deteriorate, ma i pazienti sono di solito disidratati e possono avere lievi innalzamenti della temperatura corporea (< 40° C).
Il trattamento prevede riposo in un ambiente fresco e il reintegro di fluidi ed elettroliti.
Il colpo di calore è una forma di ipertermia accompagnata da una risposta infiammatoria sistemica, che provoca una disfunzione multi organo e spesso il decesso. I sintomi comprendono la temperatura >40° C e l’alterazione dello stato mentale; la sudorazione può essere assente o presente. La diagnosi è clinica.
Il trattamento include rapido raffreddamento esterno, rianimazione con liquidi EV e terapia di supporto come richiesto nell’insufficienza d’organo. Il colpo di calore non va sottovalutato e quando si verifica occorre agire tempestivamente. Infatti la temperatura corporea aumenta velocemente, allo stesso ritmo con cui diminuisce la pressione arteriosa. Inoltre il colpo di calore, se trascurato, può comportare, come riportato anche sopra, danni significativi agli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello) che potrebbero anche condurre alla morte.
Non è una condizione risolvibile in casa o con rimedi fai-da-te.
Trattamento: cosa fare in caso di colpo di calore nel tuo bambino
Il soggetto, bambino o adulto, va trasportato immediatamente in un pronto soccorso dove oltra alla misurazione della temperatura si procederà con gli esami necessari per valutare la situazione a tutti gli organi e con la diagnosi differenziale con altre patologie dalla sintomatologia simile.
Nell’attesa del personale medico e para-medico va applicato il ghiaccio e posto il soggetto in un luogo il più possibile fresco e ventilato. Se il soggetto è vigile si dovrebbe cercare di farlo bere (solo acqua) a piccoli sorsi.
Buone abitudini di prevenzione
Per prevenire il colpo di calore è possibile adottare delle accortezze e dei comportamenti consapevoli che ne minimizzino il rischio d’insorgenza.
- non esporsi al sole nei momenti più caldi della giornata
- non praticare sport nelle fasce centrali del giorno
- idratarsi molto bevendo acqua o succhi di frutta
- assumere bevande con micronutrienti e sali minerali, se indicato dal medico, per favorire l’idratazione
- consumare pasti leggeri a base di frutta e verdura
- non vestirsi con abiti troppo pesanti e prediligere gli indumenti chiari, di tessuti naturali.
I tassi di mortalità e di morbilità per colpo di calore sono significativi ma variano marcatamente con l’età, le comorbilità, la temperatura massima raggiunta e, in modo più rilevante, con la durata dell’ipertermia e la tempestività con la quale si procede al raffreddamento.
Senza un trattamento tempestivo ed efficace, la percentuale di decessi è prossima all’80%. Circa il 20% dei pazienti che sopravvivono presenta un danno cerebrale residuo, indipendentemente dall’intervento terapeutico messo in atto. In alcuni pazienti persiste insufficienza renale. La temperatura può permanere instabile per settimane.
Dott.ssa Marta Rovere
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