Protezione solare: come scegliere la più adatta alla tua pelle

quale protezione solare scegliere

La protezione solare deve essere scelta dopo aver analizzato con attenzione la propria pelle. Infatti solo conoscendo in profondità il fototipo cui appartiene. In questo post vedremo come funziona un solare, i sei tipi di pelle e le loro caratteristiche peculiari che determinano la scelta della protezione da scegliere.

Come funziona la crema solare?

La protezione solare serve per schermare la pelle dai raggi UV. Come assolve a questa azione? Lo fa con i filtri solari.

Questi filtri sono classificabili in:

  • Filtri chimici: la cui struttura chimica gli consente di assorbire buona parte dello spettro ultravioletto: UVA corti e lunghi e UVB).
  • Filtri fisici per lo più costituiti da minerali inerti dalle proprietà riflettenti. Nota per chi legge: per capirci questi erano i filtri che lasciavano la patina bianca e pastosa sulla pelle nei mitici anni ’80/’90 nelle nuove formulazioni non è più così, si assorbono molto bene.

Le altre caratteristiche del solare, leggibili sulla confezione, sono determinate dagli eccipienti la cui presenza o meno li rende:

  • Resistenti all’acqua
  • Resistenti al sudore
  • Facilmente applicabili.

Moltissime le linee solari viso che, grazie alle texture diverse, ottenute con eccipienti di qualità, vanno a sostituire la crema solare viso del mattino nella skincare quotidiana, proteggendo così dal sole, con il corretto fattore di protezione, e contemporaneamente idratando la pelle in base alle sue esigenze.

Guida al fattore di protezione solare

Sun Protection Factor, sintetizzato nell’acronimo SPF, è la dicitura che troviamo sulle creme solari e su molti prodotti cosmetici per la cura di viso e corpo, che va a specificare il fattore di protezione solare.

Il fattore di protezione solare è la capacità attribuita a un prodotto, secondo una precisa scala numerica, di filtrare i raggi UVB del sole, nello specifico le radiazioni ultraviolette, che sappiamo essere responsabili sia della tanto agognata abbronzatura che, purtroppo, dei meno amati danni solari: eritemi e scottature.

Esiste una regolamentazione europea che ha uniformato il linguaggio cosmetico per non indurre i consumatori nell’errore che applicando un certo tipo di solare si possa stare al sole senza scottarsi.

Nessun prodotto può garantire di filtrare al 100% i raggi ultravioletti né tantomeno di offrire uno schermo totale dal sole.

Schematizzando:

  • Protezione bassa (SPF da 6 a 10)
  • Protezione media (SPF da 15 a 25)
  • Protezione alta (SPF da 30 a 50)
  • Protezione molto alta o ultra (SPF 50+, protezione globale 100).

La dicitura 100 non è riferita al fattore di protezione solare, il cui massimo è sempre 50+, ma al fatto che possegga dei componenti in grado di assicurare una copertura dai raggi solari del 99% rispetto ad un 50+ che ne assicura il 97-98%.

Una protezione solare di questo tipo è studiata per creare una barriera protettiva ad ampio spettro, in grado di proteggere la pelle dai raggi UVA, UVB e IR e di impedire il formarsi di serie problematiche delle pelle.

La protezione 100, spesso registrata come dispositivo medico, (quindi detraibile fiscalmente come spesa sanitaria) non è indicata per tutti, ma solo per coloro che necessitano della più alta protezione possibile.

Viene consigliato per le pelli con patologie dermatologiche (vitiligine, rosacea, cheratosi attinica, dermatite atopica, eritemi ricorrenti, intolleranza al sole, persone che stanno effettuando terapie farmacologiche foto sensibilizzanti).

La crema va applicata nella giusta quantità (2mg per cm quadrato) e con la corretta frequenza.

Quale crema solare scegliere?

Avendo fatto chiarezza su cosa rappresenti il fattore di protezione solare e su come vada interpretata la dicitura SPF seguita dalla numerazione, andiamo ad aggiungere lo specchio.

Cosa intendo?

Bisogna guardarsi allo specchio e comprendere a quale fototipo appartenga il nostro incarnato.

Sono 6 i fototipi in cui ritrovare le nostre caratteristiche:

  • Fototipo 1: capelli biondi o rossi, carnagione bianca-lattea, pelle estremamente sensibile al sole facilmente soggetta ad eritemi e allergie solari.
  • Fototipo 2: capelli biondo chiaro o scuro, pelle chiara che si abbronza leggermente. Pelle sensibile al sole che tende a scottarsi facilmente.
  • Fototipo 3: capelli biondo scuro o castano, carnagione chiara e abbronzatura che definirei intermedia. Può scottarsi dopo l’esposizione intensiva al sole.
  • Fototipo 4: capelli castani, carnagione olivastra. Pelle scura e molto resistente. Questa pelle è poco sensibile, reagisce raramente all’esposizione intensiva al sole.
  • Fototipo 5: capelli castani e pelle scura. Si espone al sole solitamente senza problemi.
  • Fototipo 6: capelli  neri, pelle molto scura o nera, solitamente non si nota cambiamento della colorazione dopo l’esposizione solare.

Oltre a questo bisogna tenere conto degli aspetti geografici, ovvero della particolare latitudine e dell’inclinazione naturale dei raggi del sole nella zona in cui ci troviamo, o in cui ci stiamo dirigendo, e del tipo di attività che svolgiamo quotidianamente o che andremo a svolgere straordinariamente.

In linea di massima, lo dico per esperienza, io non consiglierei mai a nessuno e in nessuna condizione di scendere sotto un protezione SPF 30. Piuttosto baserei la scelta più sulla tipologia di solare, mantenendo la protezione alta indistintamente per tutti.

Bambini

Il fattore di protezione solare corretto per il bambino è quello che viene designato con SPF50+.

Non serve la 100 che è destinata a tutt’altre problematiche, che abbiamo visto sopra, ma serve una texture specifica per loro: che sia maggiormente resistente all’acqua e al sudore e priva di filtri chimici aggressivi.

Bisogna porre molta accortezza alle modalità di esposizione al sole del bambino. Da evitare le ore molto calde, ricordare di applicare il solare ogni due ore.

Ricordarsi che i colpi di calore sono molto pericolosi.

Anziani

La pelle delle persone anziane è una pelle più sottile e più fragile delle altre. Facilmente si disidrata e si macchia.

La protezione deve essere sempre totale, quindi una SPF50+ è d’obbligo. In alcune formulazioni troviamo anche la presenza di pigmenti correttivi delle macchie già presenti.

Le accortezze sono le stesse che si adottano per i bambini sia nella modalità di applicazione della crema solare che nell’attenzione a non esporsi durante le ore più calde.

Pelli chiare

Rientrano di diritto nella definizione di pelle chiara il fototipo I e il II.

Nel primo gruppo troviamo carnagioni chiarissime (anche gli albini), che devono proteggersi con la protezione solare più alta e devono ridurre all’osso l’esposizione al sole.

Del secondo gruppo fanno parte sempre carnagioni chiare ma con minor fotosensibilità. Anche se è solito ustionarsi, se non adeguatamente protetto e se non sufficientemente accorto, il fototipo II assume, faticosamente e con mille accortezze, una leggera pigmentazione quando si espone correttamente.

Per le pelli appartenenti a questi fototipi esistono linee solari dedicate che oltre ad avere il fattore massimo 50+ sono contrassegnate come “specifiche per pelli intolleranti al sole”.

Pelle olivastra

La pelle olivastra è la pelle che sicuramente reagisce prontamente all’esposizione solare, si colora facilmente se correttamente protetta dal solare, scottandosi difficilmente.

Questo non significa che  sia autorizzata a sorvolare sulle regole base della corretta esposizione solare.

Ricordiamo che i raggi UVA presenti nello spettro solare sono quelli che, pur non influendo sulla colorazione della pelle, creano danni profondi a lungo termine, ovvero i tumori.

Nessun tipo di pelle può sentirsi al sicuro dal sole.

Sono per la protezione 30 o 50+, sempre, ed anche per questo fototipo va evitata l’esposizione nelle ore più calde.

Pelle scura

La pelle scura non è sicuramente fotosensibile ma, proprio come tutte le altre, può subire danni a lungo termine se non correttamente protetta. Ciò va fatto con un solare ad alta protezione, evitando l’esposizione prolungata e le ore più calde. Il rischio tumorale a lungo termine è lo stesso per tutti i fototipi, perché lo stesso è il sole che ci illumina.

Nel caso del fototipo VI inoltre le diagnosi sono spesso tardive poiché le lesioni si rendono difficilmente individuabili e diagnosticabili proprio a causa della carnagione scura.

Per tale ragione, anche gli appartenenti al fototipo VI dovrebbero proteggersi con filtri solari adeguati, concedendosi magari il “lusso” di una protezione 30.

Sotto il fattore di protezione solare 30, se non si fosse capito, non scenderei mai. Poi ad ognuno le sue scelte.

Al prossimo articolo,

Dott.ssa Marta Rovere

ATTENZIONE

Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.

Autore

  • Dott.ssa Marta Rovere

    Dopo gli studi classici ho conseguito la laurea in Farmacia alla Sapienza di Roma nel 2006. Abilitata alla professione nello stesso anno ho vestito i panni di farmacista al banco per 15 anni, esercitando con dedizione e continuando sempre a studiare e ad approfondire tutti gli aspetti del mio mestiere, che è sempre in continua evoluzione. Dalla medicina allopatica alla medicina omeopatica, dalla dermocosmesi alla veterinaria, negli anni ho trasferito la mia professione nel digitale per poter condividere le mie conoscenze sul web. Sono anche una SEO specialist certificata e scrivo per passione e, ad oggi, mestiere. Gestisco anche dei canali social e sono una creatrice di contenuti.

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