Rinorrea (naso che cola): cause, sintomi, quanto dura e rimedi

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Rinorrea è il termine tecnico per definire quella situazione che in farmacia il cliente riferisce con la frase molto più famosa: “Ho il naso che cola“. Spesso non basta dire questo per capire come risolvere il fastidioso problema del naso gocciolante perché bisogna aver chiara la causa che determina questo fastidio. Vediamo insieme come definirla, inquadrarla ed infine curarla.

Cos’è la rinorrea

La rinorrea è un sintomo aspecifico che contraddistingue quella condizione che tutti riferiscono al loro farmacista come “il naso che cola”.

Che sia poi di natura infettiva o allergica poco si capisce all’inizio della comparsa del sintomo: l’unica cosa certa è che dal naso cola costantemente liquido dalle, riferite, consistenze più svariate: liquido, viscoso, trasparente, giallo, verde, albuminoso, come acqua. Spesso si accumula nei seni nasali e paranasali provocando anche mal di testa, difficoltà a respirare correttamente con il naso e sensazione di ottundimento.

Andiamo per gradi e vediamo un po’ come “approcciare” a questo sintomo per inquadrarlo e risolverlo nel modo corretto, e quindi partendo, come d’uopo, dalla sua causa.

Cause della rinorrea (e del naso che cola)

Come per qualsiasi disturbo, individuarne la causa scatenante è fondamentale per arrivare il più rapidamente alla risoluzione del problema del naso che cola.

Le cause scatenanti la rinorrea sono molteplici. Le elenco brevemente:

  • Raffreddore da infezione virale e/o batterica
  • Sinusite
  • Allergia
  • Mucosa nasale infiammata da sostanze irritanti
  • Setto nasale deviato
  • Gravidanza
  • Abuso di decongestionanti nasali
  • Fumo
  • Polipi
  • Tumori

Precisiamo anche che alcuni di questi punti spesso coesistono evolvono l’uno nell’altro.

Per fare un esempio una infezione batterica può causare un raffreddore, il muco denso non correttamente espulso, può accumularsi nei seni nasali e paranasali e provocare una sinusite.

In questo caso, nessun decongestionante andrà a migliorare la sensazione di naso chiuso e naso che cola perché la terapia corretta dovrebbe essere quella antibiotica e mucolitica.

Mai fare da soli quando per la prima volta ci si trova con questo problema. Rivolgetevi con fiducia al farmacista e spiegate bene come è insorto questo fastidio e a quali altri sintomi si associa.

Proprio attraverso l’accostamento con altri sintomi è possibile capire cosa causa la rinorrea e come approcciare terapeuticamente per risolverla.

Sintomi che accompagnano rinorrea e naso gocciolante

La prima cosa da osservare saranno le caratteristiche organolettiche del muco: da liquido chiaro a muco denso, da trasparente a giallo/verde. Vi ricordate quando la mamma da bambini, dopo che vi eravate soffiati il naso, diceva: “fammi vedere com’è”. Sì, la sua richiesta era logica e pertinente poiché dalla consistenza e colorazione del muco è già possibile “azzardare” una prima diagnosi.

Il muco può essere trasparente e molto liquido, avere una consistenza più viscosa (tipo albume d’uovo), colorarsi di giallo, spesso raggiungere tonalità verdognole (secrezioni purulente) e alcune volte avere striature di sangue (secrezioni ematiche). Sulla presenza di quest’ultimo poi esistono diverse sfumature da considerare: la presenza in filamenti rosa, rosso vivo fino alla goccia assoluta di sangue.

Come anticipato, è importante anche valutare sintomi concomitanti:

  • Congestione nasale
  • Tosse
  • Febbre
  • Prurito agli occhi o al naso
  • Starnuti

Anche la gravidanza ha una sua particolare forma di rinite: si chiama “rinite gravidica” ed è un disturbo molto comune in gravidanza anche se non molto noto. Moltissime donne in dolce attesa si trovano di fronte a naso chiuso, secrezioni nasali abbondanti, starnuti, prurito al palato e pensano subito ad un banale raffreddore.

I sintomi però, che compaiono soprattutto verso l’ultima parte della gravidanza, ma anche agli esordi possono durare a lungo ed essere piuttosto fastidiosi. Questa forma di rinite è causata dagli estrogeni e dal progesterone, ormoni che aumentano la vascolarizzazione dei tessuti e la vasodilatazione delle pareti dei vasi, in tutto il corpo e anche sulla mucosa nasale. La mucosa maggiormente irrorata si ipertrofizza a sua volta aumenta le secrezioni nasali e congestiona la mucosa.

Quello che una donna sente è il naso chiuso, che goccia e del muco bianco e viscoso che scende nella gola (alimentando in questo modo anche la sensazione di nausea che accompagna alcune madri, variabilmente, nei tre trimestri di gestazione).

Rinorrea o Covid?

In molti poi, dati i recenti trascorsi storici, si domandano se sia il caso di fare un tampone nasofaringeo o salivare per escludere il Covid-19.

La rinite del SARS-CoV-2 frequentemente si associa ad altri sintomi: tosse, mal di gola intenso, febbre alta, malessere generale e, più di rado, difficoltà respiratoria. Inoltre il SARS-CoV-2 vede manifestazioni che coinvolgono altri apparati oltre a quello respiratorio: sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea), sintomi neurologici (cefalea), sintomi osteo-articolari (dolori) e perdita del gusto e/o dell’olfatto.

Il raffreddore comune è causato da numerosi virus in grado di infettare le vie respiratorie, specialmente con la stagione fredda. Ricordiamo gli adenovirus, rinovirus, i virus dell’influenza, altri coronavirus e i virus parainfluenzali. Il raffreddore o rinite comune si associa generalmente a congestione del naso, eventuale tosse e talvolta dolori osteoarticolari e muscolari.

La rinite allergica, che si scatena soprattutto nei mesi primaverili oltre alla congestione nasale, si accompagna ad occhi arrossati (che spesso evolvono in congiuntivite), starnuti in serie e prurito del naso. Sintomi generalmente assenti in caso di infezione da SARS-CoV-2. La familiarità per allergia o la storia di allergia in precedenza, sono fattori che rafforzano la diagnosi.

La rinorrea può portare a complicanze preoccupanti?

Se correttamente inquadrata dal medico attraverso un’accurata anamnesi obiettiva non sarà difficile curare e risolvere e/o mitigare una rinorrea anche aggressiva. Se non correttamente inquadrata invece potrebbe aggravarsi evolvendo in quadri più gravi e complicati da trattare.

Un banale raffreddore diventa sinusite, una rinite allergica dura tutto il periodo primaverile peggiorando il nostro stile di vita.

Tutto, come ribadisco sempre tra queste pagine virtuali, va inquadrato e affrontato. I rimedi in commercio sono moltissimi ma se non correttamente utilizzati potrebbero essere inefficaci o addirittura aggravare la nostra rinorrea.

Rimedi per il naso che cola

La rinorrea è un sintomo aspecifico e come tale va trattata la causa che la provoca. Allora sarà la volta di un antistaminico quando ci troveremo ad affrontare una rinite allergica stagionale, un antibiotico quando si svilupperà su base infettiva ed un antinfiammatorio quando sarà causata da un’influenza.

Il cortisone completa l’azione di molti decongestionanti quando si deve affrontare una rinorrea su base allergica particolarmente invasiva e lunga da sopportare.

Più in generale poi, può essere utile:

  • evitare sostanze irritanti e gli sbalzi di temperatura
  • mantenere una corretta idratazione bevendo molti liquidi
  • utilizzare un umidificatore per ambiente
  • effettuare lavaggi nasali con soluzioni fisiologiche o saline isotoniche o ipertoniche per liberare le narici e mantenerle umidificate, più pulite e protette.

I rimedi non sono casuali e hanno tutti un’origine antica. Vediamo i rimedi naturali o della nonna?

Rimedi della nonna

Le nonne erano brave perché le osservavano con calma. Sapevano dare una collocazione temporale alla comparsa dei sintomi e trovavano nella natura e nelle buone abitudini molti rimedi efficaci.

Da questi rimedi la scienza ha preso l’input per evolvere e creare farmaci sempre più sofisticati e più facilmente reperibili.

Faccio un esempio: i suffumigi.

Chi non li ha fatti da bambino? Testa abbassata su una ciotola di acqua bollente in cui galleggiavano fiori di camomilla con bicarbonato, noi lì sotto ad un asciugamano per aumentare la quantità di vapore inspirato.

Qui vi era un doppio beneficio per il raffreddore ma più in generale per le mucose congestionate: l’umidificazione della mucosa congestionata che, grazie al vapore, veniva (e viene) reidratata e tonificata. Ma anche un’azione mucolitica svolta del vapore stesso. Si aggiunga l’effetto disinfettante e lenitivo della camomilla e del Benzalconio che questa pianta contiene e del bicarbonato.

L’evoluzione è l’aerosol. Ogni tanto quando al banco suggerisco i suffumigi, tra noi, di una certa età, ci guardiamo con un nostalgico sorriso. Giuro che sono ancora validi.

Farmaci

I farmaci per la rinorrea e per il naso che cola sono tantissimi e non tutti adatti al tipo di rinorrea che ci sta affliggendo. Quindi mai assumerli, anche se da banco, con superficialità.

Sapevate che un decongestionante nasale può causare:

  • aumento della pressione arteriosa
  • contrazioni se in gravidanza
  • congestione della mucosa nasale con peggioramento della sensazione di naso chiuso
  • deterioramento della mucosa nasale per uso prolungato di decongestionante e conseguente e necessario intervento di uno specialista otorino-laringoiatra per riparare il grave danno fatto.

Ecco perché una delle prime cose da fare è rivolgersi al medico e/o al farmacista (il secondo saprà se rimandarvi al medico) per comprendere l’eziologia della vostra rinorrea.

Nel frattempo lavaggi nasali con fisiologiche isotoniche, ipertoniche, arricchite con oligoelementi che vanno a ripristinare una corretta composizione della mucosa nasale e anche a sfiammarla.

Dopo la diagnosi del medico sapremmo cosa fare della nostra rinorrea.

Al prossimo articolo,

Dott.ssa Marta Rovere

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Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico

Autore

  • Dott.ssa Marta Rovere

    Dopo gli studi classici ho conseguito la laurea in Farmacia alla Sapienza di Roma nel 2006. Abilitata alla professione nello stesso anno ho vestito i panni di farmacista al banco per 15 anni, esercitando con dedizione e continuando sempre a studiare e ad approfondire tutti gli aspetti del mio mestiere, che è sempre in continua evoluzione. Dalla medicina allopatica alla medicina omeopatica, dalla dermocosmesi alla veterinaria, negli anni ho trasferito la mia professione nel digitale per poter condividere le mie conoscenze sul web. Sono anche una SEO specialist certificata e scrivo per passione e, ad oggi, mestiere. Gestisco anche dei canali social e sono una creatrice di contenuti.

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