La stanchezza mentale è figlia dei nostri tempi frenetici e pretenziosi. È uno stato di spossatezza accompagnato ad astenia che interessa prevalentemente la sfera psichica e le funzioni cognitive.
La caratterizzano una sempre più marcata confusione mentale che si esplicita con un’incapacità nell’organizzare i pensieri, una certa difficoltà a memorizzare nuove nozioni ma anche a ricordarne di precedentemente acquisite.
La testa è in quel famoso “stato confusionale” per cui trovare una cura spesso è cosa ardua e, come se non bastasse, in debito di riposo.
Vediamo insieme come uscire da questo stato di spossatezza perché, se minimizzato o trascurato, l’affaticamento mentale riserva un epilogo non molto felice.
Cause della stanchezza mentale
La stanchezza mentale è figlia legittima di questa epoca, sempre più veloce e sempre più inclemente con chi vorrebbe ritmi meno incalzanti. In nome della produttività, l’asticella delle performance, lavorative e personali, si è alzata a dismisura.
Siamo sottoposti ad uno stress notevole che ci porta facilmente ad un sovraccarico mentale, che si trasforma in burnout negli ambienti di lavoro ed in stati ansioso depressivi nella vita di tutti i giorni.
Questa stanchezza psichica ci fa sentire “overwhelmed” ovvero “sopraffatti”, si capitola rapidamente verso stati di astenia e confusione mentale.
La mente si annebbia, la sonnolenza viene spesso riferita come una compagna silenziosa della giornata. Il senso di stanchezza diventa spossatezza, gli sbalzi d’umore inficiano la qualità della nostra vita. La confusione mentale che deriva da questo down psico-fisico ci impedisce di diradare le nebbie che impediscono alla nostra capacità decisionale di vedere soluzioni efficaci.
Le cause sono quasi tutte sociali e psicologiche.
Altre volte le cause della stanchezza mentale sono imputabili a:
- Privazione del sonno
- Carico di stress eccessivo
- Alimentazione scorretta
- Abuso di sostanze psicoattive
- Alterazioni ormonali
- Terapie farmacologiche.
Sintomi della stanchezza mentale
Quali sono i sintomi di questo annebbiamento mentale?
In realtà li abbiamo già enunciati per descrivere la stanchezza mentale, qui mi limiterò a schematizzarli elencandoli:
- Difficoltà di concentrazione
- Difficoltà nell’organizzazione dei pensieri
- Difficoltà mnemoniche
- Astenia e confusione mentale
- Difficoltà a ragionare e prendere decisioni
- Disturbi d’ansia
- Sbalzi di umore e irascibilità
- Spossatezza fisica
- Disorganizzazione alimentare
- Sensazione di angoscia
- Depressione
- Sonnolenza
- Mal di testa
- Burnout lavorativo.
Come distinguere questo tipo di stanchezza dalla depressione?
Nel linguaggio comune, si parla di “esaurimento nervoso” per indicare uno stato generale di stanchezza e debolezza fisica e mentale che può comprendere un’ampia varietà di sintomi quali: senso eccessivo di fatica dopo uno sforzo mentale e difficoltà a concentrarsi, debolezza fisica, stanchezza cronica, dolori, difficoltà a rilassarsi, vertigini, extrasistole, mal di testa, difficoltà nel sonno, riduzione della capacità di provare emozioni piacevoli (anedonia), umore irritabile (“nervosismo”).
Nello specifico, è una condizione che insorge in modo acuto, dopo un periodo particolarmente stressante. Questa può causare stati mentali problematici “misti” riconducibili sia a un disturbo dell’umore sia a un disturbo d’ansia.
Il cosiddetto “esaurimento nervoso” ha infatti molti dei sintomi dei disturbi d’ansia e della depressione. Un suo cronicizzarsi può evolvere verso tali patologie. Correre ai ripari e affidarsi a specialisti si rivela la scelta migliore, perché occorre affrontare il problema dal punto di vista psicologico, valutando attentamente la diagnosi e strutturando un intervento psicoterapeutico e, ove necessario, psicofarmacologico, che miri a ristabilire le condizioni precedenti all’esaurimento nervoso.
Diagnosi di affaticamento mentale
La stanchezza mentale si manifesta con sintomi fisici:
- battito cardiaco spesso accelerato
- sonnolenza ma anche alterazione dei cicli sonno veglia
- dolori e debolezza muscolari
- disturbi intestinali
- aumento della minzione
- spossatezza
- emicrania
- irritabilità
- difficoltà a concentrarsi
- diminuita memoria
- confusione mentale
Quando questi sintomi cronicizzano, divenendo la condizione di normalità, parliamo di stanchezza cronica che può portare ad una condizione debilitante molto severa.
Conseguenze della stanchezza mentale quando sottovalutata
La stanchezza mentale non va sminuita e non va normalizzata. Lasciare che questo stato sedimenti nella nostra quotidianità significherà compromettere i nostri rapporti familiari e sociali e sfociare inevitabilmente nella “sindrome di burnout lavorativo”, che la stessa OMS ha riconosciuto come malattia. Combattere la stanchezza mentale, avvertire i primi sintomi dell’affaticamento mentale nel condurre le normali attività quotidiane è fondamentale per correre ai rimedi e non fare precipitare il tono dell’umore.
I sintomi più evidenti:
- senso di esaurimento o debolezza energetica
- aumento dell’isolamento dal proprio lavoro con sentimenti di negativismo o cinismo
- ridotta efficacia professionale.
Questo vale per gli uomini ma doppiamente per le donne a cui viene richiesta una percentuale di carico maggiore rispetto all’uomo.
Da sempre, per uso e costume, ci si aspetta che la donna si occupi di tutti i lavori di cura della casa e della famiglia, e forte, geneticamente, anche del suo essere multi-tasking, la donna ci riesce pure! Lavora, lavora in casa, tiene le redini organizzative di metà pianeta ma, nel lungo termine, a quale prezzo?
Postilla polemica, come ogni tanto ne trovate in questo blog, perché questo è un tema socio-culturale a me molto caro. Le donne andrebbero in burnout molto meno se venissero messe nella condizione di lavoro paritaria all’uomo: stipendio, ruolo e carico.
Detto ciò le conseguenze di una stanchezza mentale non “soccorsa” sono notevoli ed è quindi consigliabile, appena se ne riconoscano i sintomi, appena si rilevino i segnali descritti, iniziare a indagare meglio sulle possibili cause, così da comprendere come agire per risolvere la situazione.
Come combattere la stanchezza mentale
- Riprendere dei ritmi di vita più regolari, disintossicarsi dagli schermi di smartphone, pc e tablet.
- Prediligere attività di raccoglimento, attività fisiche moderate, passeggiate all’aperto. Ad esempio praticare ginnastica posturale può essere utile per attenuare le contratture e i dolori muscolari.
- Riposare tanto, ripristinare i regolari cicli del sonno e della veglia che, in uno stato di stanchezza mentale possono essere sfociati nel “dormire troppo” o nel “dormire poco” o nel “dormire mai”. Farlo attuando tecniche di rilassamento o meditazione, tecniche di respirazione.
- Bisogna chiedere aiuto. Sì perché dalla stanchezza mentale si esce solo prendendosi cura di sé stessi. Prendendosi degli spazi mentali, mollando il superfluo, non sfidandoci troppo, ridimensionando i nostri impegni dove è possibile e chiedendo aiuto.
- Accettare l’aiuto che ci viene dall’esterno. Perché, se “salvarci” è fattibile ai primi sintomi, quando la situazione è andata troppo oltre saranno le persone accanto a noi a doverci aiutare ponendo un freno alle nostre vite.
- Affidarsi a professionisti psicologi per trovare di nuovo la quadra della nostra sanità mentale.
- Alimentarsi in maniera sana e rispettando degli orari. Spesso, infatti, in uno stato di stanchezza mentale si può sia cadere nella sovra-alimentazione che nella sotto-alimentazione. Ridurre caffeina, eccitanti, alcoolici, sigarette.
Assumere “qualcosa” che ci aiuti a dare una spinta alla nostra mente affaticata si può.
Ci sono sia rimedi naturali come i rimedi officinali: tisane, decotti, opercoli e gocce di principi attivi rilassanti ed energizzanti, che agli integratori di quelle sostanze che la sola alimentazione non ha reso sufficientemente biodisponibili.
Rimedi naturali per la stanchezza mentale
Tra le piante che la natura ci mette a disposizione abbiamo piante che ci forniscono principi attivi energizzanti e stimolanti come il Ginseng ed il Guaranà, altre che aumentano le nostre risposte immunitarie come l’Eleuterococco, la pappa reale ed il polline.
L’Acerola è una fonte naturale di Vitamina C, la Cola aiuta a recuperare la resistenza alla fatica fisica e mentale.
La Damiana ha un’azione antidepressiva e tonico-stimolante generale e può essere sfruttata in caso di affaticamento fisico o intellettuale, stanchezza, condizioni di stress e depressione, per calmare l’ansia e aiutare a combattere nervosismo e insonnia.
Integratori per la stanchezza mentale
Quindi facciamo un rapido excursus degli integratori benefici quando ci si sente molto stanchi e in debito di energie mentali. Parliamo quindi di integratori di vitamine e sali minerali e di integratori per il sistema nervoso.
Prima scelta: la vitamina B, di cui abbiamo parlato molto a lungo e che occupa il “trono” dei rimedi che agiscono sul sistema nervoso.
Ci aiuterà, migliorando la trasmissione dell’impulso nervoso, a regolare meglio la responsività di tutto l’organismo, migliorando rapidamente le funzionalità che più abbiamo compromesse.
Seguono i polivitaminici e gli integratori di sali minerali come magnesio, magnesio e potassio.
Carnitina e Creatina solo quando sosteniamo un lavoro fisico importante visto che la loro azione si concentra sull’attività muscolare. Se non necessarie è meglio non assumerle se non in brevi cicli poiché, smaltite a livello renale, possono essere troppo pesanti ed affaticare questi organi importantissimi.
Al prossimo articolo,
Dott.ssa Marta Rovere
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