I pidocchi sono dei parassiti che possono infestare il cuoio capelluto, soprattutto nei bambini.
I pidocchi dei capelli sono l’incubo di ogni genitore. Nonostante la pediculosi sia una problematica da sempre esistita, ad oggi circolano numerose informazioni errate sul come si prendano i pidocchi. Quando l’infestazione da pidocchio del capo interessa i bambini si genera il panico.
In questo articolo cercheremo di ovviare ai dubbi principali che interessano il pidocchio del capello.
Cause: dove e come si prendono i pidocchi?
I pidocchi sono parassiti obbligati, ovvero piccoli insetti che si nutrono del sangue dell’essere vivente ospitante, dal quale sono dipendenti al fine di nutrirsi e riprodursi. Non possono sopravvivere lontano dall’ospite.
Quelli che infestano l’uomo appartengono a tre specie diverse a seconda delle zone del corpo che colpiscono:
- pidocchi del capo (Pediculus capitis humanus)
- pidocchi del corpo o delle vesti (Pediculus corporis humanus)
- pidocchi del pube (Phthirus pubis).
In questo contesto ci concentreremo sui pidocchi del capo.
Morfologicamente i pidocchi dei capelli hanno un corpo di forma allungata e misurano all’incirca 2-4 millimetri, la testa è appuntita e il colore grigiastro, sono quasi invisibili a occhio nudo.
Sono molto comuni nei bambini piccoli, specialmente in età prescolare e scolare. Quando infestano l’ospite si concentrano nei cosiddetti “punti caldi”: soprattutto sul cuoio capelluto della parte posteriore della testa (la nuca) e dietro le orecchie. Molti sono i trattamenti per debellarli.
I pidocchi sono molto prolifici: nel corso della loro vita possono deporre fino a 300 uova, chiamate lendini. Quest’ultime sono delle piccole formazioni color madreperla che potrebbero essere confuse con scaglie di forfora ma, provando a rimuoverle, ci si accorge che sono tenacemente attaccate ai capelli o ai peli. Una volta deposte, le uova impiegano circa una settimana per schiudersi, dando vita a una prole vorace che diventerà adulta dopo 2 settimane.
Sono contagiosi?
Il contagio dei pidocchi avviene attraverso: il contatto con una persona che ne è affetta, contatto con indumenti, biancheria, effetti personali da toeletta (pettini, spazzole, asciugamani) o anche, nel caso dei pidocchi del pube, attraverso i rapporti sessuali.
Ricordiamoci però che sopravvivono veramente poco lontano dagli ospiti.
Spesso si crede che le persone colpite dai pidocchi siano quelle che si lavano poco: mai asserzione fu più falsa. I pidocchi possono colpire qualunque persona indipendentemente dall’età, dallo stato sociale e dal grado di igiene.
Sono attratti da un certo tipo di PH della pelle e spesso attaccano anche più volte lo stesso ospite, rendendo molto arduo ed estenuante debellare l’infestazione.
Va inoltre ricordato, a postilla di questo discorso, che i pidocchi che infestano gli animali domestici non possono trasmettersi all’uomo e viceversa, poiché ogni specie animale è colpita dalla sua specifica tipologia di pidocchio.
Sintomi: come capire se si hanno i pidocchi
Un prurito incontrollabile, fastidioso e incessante sarà il primo sintomo a comparire. I pidocchi pungono la pelle e succhiano il sangue, rilasciano i loro escrementi e spesso generano anche piccole crosticine. In alcuni casi la reazione a catena da loro innescata può essere erroneamente scambiata per una reazione allergica, vista la somiglianza nella sintomatologia. Il grattarsi diviene incessante e questo può generare la comparsa di ferite sulla cute che potrebbero essere breccia, ovvero ingresso, per altri batteri, scatenando così delle sovrainfezioni. Pensiamo ad esempio all’impetigine.
Condizione assai rara per i pidocchi del capo, ma più frequente per i pidocchi del corpo, è la trasmissione di batteri e rickettsie in grado di causare malattie gravi come il tifo esantematico, la febbre ricorrente e la “febbre delle trincee” (così chiamata perché osservata inizialmente soprattutto tra i militari durante la prima e la seconda guerra mondiale. I sintomi consistono in una malattia acuta febbrile e ricorrente).
Trattamento dei pidocchi: come eliminarli?
Quando un componente di un nucleo famigliare, che sia un adulto o un bambino, viene interessato da un’infestazione di pidocchi, occorre che vengano controllati tutti i componenti del nucleo in questione, affinché tutti contemporaneamente inizino, se contagiati, il trattamento anti-pediculosi in maniera simultanea.
Esistono in commercio numerosi prodotti per i pidocchi: polveri da applicare sulla superficie della cute o degli indumenti, shampoo, lozioni o spray.
La maggior parte è a base di estratto di piretro o piretroidi di sintesi, altri sono prodotti senza pesticidi ma con un’azione meccanica che attua la morte del parassita per soffocamento.
Utilizzare il pettine di acciaio a denti fitti per passare i trattamenti è molto utile per rimuovere le uova e i parassiti uccisi in modo efficace.
Alcuni prodotti prevedono un ciclo supplementare a distanza di qualche giorno, solitamente 8 giorni, per uccidere anche i pidocchi sfuggiti alla prima somministrazione ma, soprattutto, per eliminare le uova che, se sopravvissute, potrebbero schiudersi in questo breve lasso di tempo, innescando una nuova infestazione.
Nonostante i pidocchi non sopravvivano a lungo lontani dal cuoio capelluto si vede necessario un lavaggio ad alte temperature della biancheria e dei tessuti con cui si è venuti in contatto, o semplicemente lasciare per 48 ore all’aria aperta i materiali interessati. Il lavaggio a caldo è comunque il trattamento più consigliato.
Se vuoi approfondire, ecco un articolo sui migliori rimedi contro i pidocchi!
Cosa succede se non curo i pidocchi?
Il pidocchio è un parassita che come tale infesta l’ospite e se non debellato può innescare un inasprirsi della sintomatologia pruriginosa con il conseguente aumento della possibilità di generare ferite da grattamento che possono divenire porte per sovrainfezioni e complicazioni di carattere infettivo.
Non curare i pidocchi è inoltre un atto di irresponsabilità sociale data la velocità con cui questi piccoli parassiti, saltando da una testa ad un’altra possono diffondersi generando infestazioni che potrebbero poi richiedere azioni e provvedimenti socialmente ed economicamente problematici per la comunità: come la chiusura delle scuole o dei centri sportivi.
Come prevenire la comparsa dei pidocchi?
Sicuramente rispettare le norme igieniche basilari, evitando promiscuità nell’uso di oggetti di uso personale, come pettini o spazzole, ma anche utilizzando, quando si frequentano luoghi affollati come centri sportivi, spiagge e scuole, degli specifici spray preventivi che se spruzzati nelle zone calde, come la nuca, creano un ambiente sfavorevole all’insediamento del pidocchio.
Devo rivolgermi al medico o al farmacista?
Sicuramente rivolgersi a specialisti del settore sanitario è la modalità giusta per sapere come comportarsi, per sfatare i falsi miti subito e per non spendere troppi soldi in trattamenti poco efficaci.
Anche il personale sanitario conosce la saggezza popolare e ne siamo noi stessi portatori: ad esempio anche il farmacista vi dirà che avevano ragione le nostre nonne ad utilizzare l’aceto, anche se non era propriamente efficace per debellare il pidocchio, ma il suo uso è sicuramente utile per rendere il capello più pettinabile e pronto a lasciar passare il pettinino con il trattamento anti-pediculosi.
Spesso in modo autonomo si acquistano anche i prodotti giusti ma si applicano in maniera sbagliata. Quindi io un salto dal medico o dal farmacista lo farei.
Dott.ssa Marta Rovere
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